Il linguaggio della fiducia in Basilicata: oltre la comunicazione istituzionale

Il linguaggio della fiducia in Basilicata: oltre la comunicazione istituzionale

La fiducia non si impone: si costruisce. E chi comunica – soprattutto in politica – lo sa: le parole non bastano, serve senso. In un’epoca segnata da disillusione e distanze istituzionali, la politica deve tornare a parlare con chiarezza, coerenza e partecipazione attiva. Ma oggi vorrei pensare a questa riflessione applicata a una terra, la mia: la Basilicata.

Una frase che ho letto in una bellissima intervista che Lucia Serino ha fatto alla neo Direttrice APT Margherita Sarli mi ha colpito: “Se non ti racconti, non esisti” (Eni). Sembrano parole lapidarie, ma sottendono una verità semplice: una regione emerge solo quando sa raccontare sé stessa con orgoglio e apertura.

Ed è questo il nodo cruciale per la Basilicata. Una terra che ha conosciuto la grande epopea dei Sassi di Matera, da vergogna nazionale a patrimonio UNESCO e Capitale Europea della Cultura. Una regione che custodisce paesaggi unici come i Calanchi di Aliano, scenario quasi lunare che ha ispirato Carlo Levi, o i boschi del Pollino, che ospitano il pino loricato, albero-simbolo della resilienza lucana.

Eppure, accanto a queste eccellenze, la Basilicata resta spesso invisibile. È terra di borghi spopolati, di giacimenti culturali e naturali poco valorizzati, di potenzialità inespresse che rischiano di rimanere tali se non vengono raccontate. Non basta avere storia, bellezza e autenticità: bisogna renderle vive agli occhi di chi ascolta, attraverso un linguaggio di fiducia e di condivisione.

Il digitale è divenuto uno strumento fondamentale per costruire fiducia, ma è necessario affrontare due facce della medaglia: accessibilità e visibilità.

  • Divario digitale: un quarto della popolazione lucana non usa internet. Nella fascia 65‑74 anni il 41,9% non è online, percentuale che sale al 78,6% tra gli over‑75 Wikipediabasilicata24.it.
  • Diffusione della rete: il 63,1% della popolazione tra i 6 anni e oltre utilizza internet, contro una media nazionale del 70,4% Istat.

Ma lato comunicazione, la Regione Basilicata ha ottenuto ottimi risultati. Secondo il report DeRev (2022–2023), è al quarto posto in Italia per engagement sui canali social istituzionali, misurato in termini di interazioni su Facebook, Instagram, Twitter e TikTok statscom.regione.basilicata.it+1.

Per superare la distanza tra territori meno digitalizzati e visibilità online, le istituzioni lucane devono adottare strategie chiare e coese:

  1. Comunicazione visiva costante e inclusiva
    Mantenere una presenza attiva sui social ufficiali, utilizzando contenuti visivi (video, infografiche) e story narrative che includano anche chi ha minori competenze digitali.
  2. Coinvolgimento reale attraverso eventi live e digitali
    Seguire l’esempio dell’iniziativa SociaLife, che ha accompagnato vent’anni di connessioni digitali con eventi livestream consiglio.basilicata.it.
  3. Adattamento ai formati preferiti dai cittadini
    In Italia, il 91,5% guarda video online e il 34,1% di questi sono tutorial o contenuti di approfondimento (formato “how‑to”) Wikipedia. La Basilicata può sfruttare questo trend per visual storytelling su territorio e cultura.

Il linguaggio della fiducia non è fatto di monologhi istituzionali, ma di dialogo, coerenza e pratica visiva. La Basilicata ha bisogno di farsi conoscere: non solo per i suoi paesaggi, la cultura e la storia, ma anche per la sua capacità di raccontarsi con trasparenza e partecipazione sui media digitali.

Certo, resta ancora molto lavoro da fare: il divario digitale è reale, e una parte consistente della popolazione rischia ancora di essere esclusa da servizi e comunicazione online. Tuttavia, la tendenza sta cambiando. Grazie al lavoro della Regione e dei suoi dirigenti, sono stati avviati progetti importanti per migliorare l’accessibilità, ampliare le competenze digitali e rendere i canali istituzionali più vicini e inclusivi.

È un percorso lento, ma oggi più che mai necessario. Perché se la Basilicata saprà continuare e accelerare su questa strada, ogni città, ogni borgo, ogni bosco lucano potrà finalmente dire: “ci siamo, ci raccontiamo, siamo parte della storia”.